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Venerdì 15 febbraio: “Foibe, l’importanza di un’analisi approfondita sul confine italo-sloveno”

Serata incontro il 15 febbraio 2019 ore 18.30 presso la sede ANPI di Via Cantarane, 26 (Veronetta).

Foibe. A questa parola spesso viene ridotta quella che nel testo legislativo sarebbe la «memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra (1943-1945), e della più complessa vicenda del confine orientale». A questa parola viene inoltre dato per lo più un forte connotato emotivo, senza però aprire alcuna riflessione su quei fatti e il contesto che li ha prodotti.

Infatti in questi giorni, che anticipano e seguono il Giorno del Ricordo, l’occasione per una riflessione storica, politica ed etica, di cui questa giornata dovrebbe essere portatrice, viene spesso a mancare mentre abbondano considerazioni dubbie, rimozioni e vecchi pregiudizi, nonostante siano passati quasi 15 anni dall’approvazione del Giorno del ricordo.

Prevale invece il “paradigma vittimario” di cui una certa parte politica si è fatta portatrice fin dal dibattito parlamentare per istituire la Giornata, con l’obiettivo di appropriarsi di un insieme di eventi drammatici, ma molto articolati e diversi fra loro, che hanno caratterizzato il confine italo-sloveno durante la seconda guerra mondiale e gli anni successivi. Azioni perpetrate con l’obiettivo di strutturare una narrazione che li legittimasse, attraverso la delegittimazione degli avversari (ovvero coloro che avevano combattuto il nazifascismo durante la seconda Guerra Mondiale).

Il tutto si basa sulla negazione del carattere plurale della popolazione presente in una regione da sempre multietnica e plurilinguistica, in nome di un asserito primato italiano che oggi torniamo a sentir nominare, e che appare rivelatorio dei fini di chi si serve di tali termini.

Per queste ragioni come Rete degli Studenti Medi, Studenti Per – Accademia, Unione degli Universitari e ANPI Sezione di Verona abbiamo sentito la necessità di costruire un momento di confronto, perché solo una corretta ricostruzione storica può permettere l’esercizio della memoria.

Interviene Federico Tenca Montini, dottore di ricerca presso le università di Zagabria e Teramo.

Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI:

“Ribadisco che le foibe sono una tragedia nazionale. Chi minaccia i contributi che percepiamo si legga i nostri documenti ufficiali sul tema”

“L’aggressiva dichiarazione del Ministro dell’Interno ci consente di precisare, una volta per tutte, che all’ANPI il Governo non dà contributi a fondo perduto bensì finanzia – come per tutte le associazioni riunite nella Confederazione italiana tra le associazioni combattentistiche e partigiane – progetti di ricerca che vengono accolti dal Ministero della Difesa, sulla base di precise proposte e dopo aver ottenuto parere favorevole delle Commissioni Difesa della Camera e del Senato. Non certo per timore delle “minacce” di Matteo Salvini ma per ribadire chiarezza e obiettività storica, ripeto quanto già affermato giorni fa dalla Segreteria Nazionale ANPI: le foibe sono state una tragedia nazionale, che copre un amplissimo arco di tempo e va affrontata senza alcuna ambiguità, contestualizzando i fatti. In molte realtà italiane l’ANPI ha collaborato con altre associazioni per ricordare questa pagina tragica della nostra storia. Gradirei molto che chi minaccia di cancellare i contributi alla nostra Associazione, abbia la doverosa curiosità di andare a leggere i documenti ufficiali da noi prodotti sul tema. Sia la frase sulla pagina Facebook dell’ANPI di Rovigo che l’iniziativa di Parma non sono condivisibili e offrono uno straordinario pretesto di polemica a chi è molto più amico di Casapound che dell’ANPI”.

Carla Nespolo
Presidente nazionale ANPI

4 FEBBRAIO 2019.