Barlumi, Evento

Dawson City, il cinema riemerso dal ghiaccio

Il programma completo di Barlumi – Pellicole ad alta contaminazione

Terzo appuntamento, mercoledì 12 luglio presso il giardino esterno della sede ANPI di Verona, di Barlumi – Pellicole ad alta contaminazione, il ciclo di cinque documentari organizzato in collaborazione con Associazione Interzona.

Programma della serata di mercoledì 12 luglio

Aperitivo con musica h. 18.00 – 21.00
Proiezione h. 21.00
Entrata a offerta libera, evento aperto al pubblico

Dawson City – Il tempo tra i ghiacci (USA, 2016, 120′)

Più di 500 film muti nascosti tra i ghiacci. Sono quelli che arrivavano a Dawson City, in Canada, ai tempi della corsa all’oro. Film per una città che proprio alla fine dell’Ottocento si era espansa a vista d’occhio, e che si sarebbe presto ridotta a piccolo villaggio, con il prosciugarsi dei giacimenti. Troppo lontana Dawson City, lì, nel nord-ovest del Canada, quasi in Alaska: troppo lontana per far poi ripartire quei film per un’altra destinazione. Era molto più semplice disfarsi delle pellicole, o stiparle da qualche parte: fino a quando non sarebbero riemerse, negli anni Settanta, da una pista di hockey su ghiaccio… un vero cinema ritrovato!

Come per la maggior parte del cinema muto, le pellicole ritrovate a Dawson City erano date per perse: lo statunitense Bill Morrison, regista di Dawson City – Il tempo tra i ghiacci, presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, ci restituisce le immagini originali di questo straordinario patrimonio ritrovato. Ma va oltre. Le storie dei film ritrovati diventano il perno attorno al quale ruotano nuove storie intrecciate da Bill Morrison: quelle della febbre dell’oro, del capitalismo americano (è proprio a Dawson City che gli antenati di Donald Trump costruirono la loro fortuna), delle città effimere che nascono e muoiono in virtù di eventi tanto abbaglianti quanto estemporanei.

Dawson City – Il tempo tra i ghiacci si ispira direttamente al cinema delle origini: è un film senza parole, fatto di splendidi materiali di repertorio, sui quali le didascalie vanno a dar voce alle immagini. Un poema visivo la cui controparte musicale è affidata all’astro nascente Alex Somers, collaboratore in pianta stabile della band islandese Sigur Rós e di recente autore delle musiche del film Captain Fantastic.