Antifascismo, Democrazia, Evento

9 Settembre 2018 – Manifestazione Patriottica sul Monte comun – 74° Anniversario della Battaglia

Il Comune di Grezzana, il Comune di Negrar e l’Associazione Volontari della Libertà (AVL) invitano alla commemorazione del 74° anniversario della Battaglia del Monte Comun e dell’uccisone di Rita Rosani, Medaglia d’Oro al Valor Militare, Dino Degani, Medaglia d’Argento al Valor Militare e dei partigiani ignoti con nomi di battaglia Selva, Gallo e Orso.

http://anpi.it/media/uploads/patria/2007/9/I_INSERTO_XIV-XVI.pdf

“Era una domenica mattina il 17 settembre 1944 quando a Monte Comun, località collinare a ridosso della città di Verona, un avamposto della brigata Partigiana “Aquila”, era circondato da un consistente reparto di nazifascisti, decisi a catturare con ogni mezzo gli antagonisti “ribelli”. L’imboscata, avvenuta per certa delazione, sfociò in una cruenta battaglia dove l’eroismo di alcuni protagonisti ha scritto una delle più belle pagine della Resistenza Veronese. La giovane ebrea Rita Rosani e Dino Degani crearono una testa di ponte di estrema tenuta, producendo un fuoco continuo necessario per aprire un varco, positivamente riuscito, all’accerchiamento. Il fuoco avversario fu purtroppo fatale ai due eroi, caduti dopo aver esaurito tutte le munizioni, vicino ai compagni accorsi in loro aiuto: “Orso”, “Selva” e “Gallo”, conosciuti solamente col nome di battaglia. Rita Rosani, il suo vero cognome è Rosenzweig, ebrea triestina, maestra, scelse la Resistenza per reazione alle leggi razziali, sempre in prima fila sino all’estremo sacrificio, riconosciuto con la concessione della Medaglia d’Oro al Valor Militare. Dino Degani, stratega della Brigata Partigiana stessa, conoscitore della zona, permise anche con il suo sacrificio la fuga del suo Comandante Umberto Ricca e del grosso della formazione, che poi ricomposta fu attiva sino alla Liberazione. Per il suo gesto gli è stata conferita la Medaglia d’Argento al V.M. Una citazione solenne anche per gli altri tre partigiani caduti, purtroppo rimasti sconosciuti, e per i quali pertanto è impossibile ogni ufficiale e doverosa riconoscenza.”

L’ avvenimento viene ricordato in forma solenne dove il fatto ha avuto il suo epilogo: un fitto bosco di querce e rubinie al centro del quale è posto un cippo con i nomi dei protagonisti.

Oratore ufficiale prof. Maurizio Zangarini

“Quando l’Anpi insiste nella difesa della memoria non è solo per conservare quel patrimonio ideale che ha portato l’Italia a sconfiggere il nazifascismo avviando una nuova stagione di libertà. La verità è che solo ricordando chi siamo stati si può proseguire sulla strada della democrazia. Ed è questo l’insegnamento che non si deve mai dimenticare.” Per approfondire: http://www.anpi.it/luoghi-di-memoria/

Con queste parole invitiamo a partecipare numerosi.